#2030whatareUdoing? Centinaia i progetti raccontati sui social
Si è conclusa la call to action lanciata dall’ASviS nelle settimane prima del Festival a cui hanno risposto oltre mille realtà diverse.
Senza di te lo sviluppo sostenibile non c’e! Questo il claim della seconda edizione del Festival dello sviluppo sostenibile che ha presentato iniziative speciali come il coinvolgimento di musei, università oltre a cittadini, imprese e istituzioni mostrando una mobilitazione della società senza precedenti. Oltre 700 gli eventi organizzati sul territorio, 500 gli articoli sui media e 4,5 milioni le persone raggiunte attraverso i social media solo dalle pagine dell’ASviS.
Sui social, tutti sono stati chiamati a raccontare progetti volti a migliorare la situazione ambientale, sociale ed economica del Paese. Attraverso mille contributi, ricevuti con l’hashtag #2030whatareUdoing, sono state condivise oltre quattrocento azioni concrete con l’obiettivo di sensibilizzare, anche attraverso la rete, un’ampia fascia della popolazione ai temi della sostenibilità e accelerare il cammino verso lo sviluppo sostenibile.
Si dice infatti che il minimo battito d’ali di una farfalla sia in grado di provocare un uragano dall’altra parte del mondo (Teoria del caos) ed è dimostrato che le abitudini di un singolo cittadino possano diventare la parte del tutto che porta al cambiamento della società.
Non solo hashtag, la campagna ha promosso l’utilizzo della cornice del Festival sulla foto profilo di Facebook, per scattare selfie, girare video o stories.
Tra le organizzazioni che hanno raccontato il loro impegno con progetti che coprono tutti i Goal dell’Agenda 2030 dell’Onu: Lavazza, Confindustria, Enel, Unipol dal mondo imprenditoriale; Fairtrade, Pubblicità Progresso, We World Onlus, Fondazione Cariplo, World Food Programme Italia, CESVI Ngo dal mondo della società civile; il Politecnico di Torino, l’Universita di Roma Tor Vergata, dal mondo accademico, Il Palazzo del Governatore di Parma dal mondo dell’arte.
Guarda il video riassuntivo della campagna e scorri questa pagina per scoprire quali sono stati i contributi più significativi.
di Ottavia Ortolani